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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

254874
Saltini, Guglielmo Enrico 14 occorrenze
  • 1862
  • Le Monnier
  • Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

) educato agli esempi del Paoletti, molto seppe dell’arte edificatoria, e non mancò di buon gusto nelle decorazioni. E sebbene lavorando sempre in

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Santa Maria del Fiore pel concorso del venturo anno. — Francesco Mazzei fiorentino (n. 1806) è salito in bella fama pel suo amore agli antichi monumenti

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la Scultura era anche in più infelice condizione, avendo affatto perduto ogni traccia dei buoni studj. Uno sguardo agli ornati, ai bassorilievi, alle

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rappresentarlo, e di esse era oltre ogni dire studioso; non saziandosi mai della lunga fatica durata sui marmi innanzi agli esempi viventi. Studiare la natura

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studioso dell’arte. La statua di Galileo Galilei (1839), che ammirasi nell’aula della Università di Pisa, in atto di mostrare agli scolari la sua scoperta

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femmina; cose tutte eseguite con infinita cura e sapienza, e che servono agli studj chirurgici non meno che il vero. Gli oltramontani stessi, non troppo

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parte scroccata. Lo dica agli intelligenti la effìgie che di sè stesso dipinse per la collezione della Galleria fiorentina. — Molto anche operò in patria

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prima sua opera, quella che allora gli valse la fama, il martirio di San Donato per la cattedrale d’Arezzo. Esposto il quadro agli occhi del pubblico

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disegno di composizione, Saffo ed Alceo agli Elisi; la seconda (1809) col quadro a olio, Zenobia raccolta dal fiume Arasse. Pensionato a Roma, ivi

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dicemmo, dal fratello Francesco. Scoperte queste opere nel 1836 agli occhi del pubblico, si levò un plauso universale pel giovine portentoso, che ormai

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Passiamo ora agli artisti viventi, a quelli che operarono o tuttora si adoperano ad onore dell’arte italiana! Giuseppe COLLIGNON di Siena (n. 19

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qualche cosa a desiderare, quella di sopra vince ogni lode. Taceremo dei suoi minori lavori, perchè basta il dire che incise fino agli ultimi anni e

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alla vita e agli studj di Giuseppe Ignazio suo padre 1. Dettò poi la Memoria sopra la maniera di costruire, resarcir e e mantenere le sirade della

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, morte lo rapi alla famiglia, agli amici, all’Italia, che già onorava in lui un figliuolo diletto. Questo artista guidato dall’altissimo ingegno suo

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